Con l’introduzione del Conto Termico 3.0, il sistema di incentivi per la promozione dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili termiche è stato aggiornato e potenziato per rispondere agli obiettivi ambientali e alle esigenze degli utenti, sia pubblici che privati.
Questo strumento, gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), consente di ottenere un contributo economico per la sostituzione o l’installazione di impianti ad alta efficienza, come pompe di calore, caldaie a biomassa e impianti solari termici.

In questa guida sono raccolte le FAQ più comuni sul Conto Termico 3.0: dai requisiti di accesso agli importi ottenibili, passando per la procedura da seguire con il GSE e gli errori da evitare.

FAQ generali sul Conto Termico

Che cos’è il Conto Termico?

Il Conto Termico 3.0 è un meccanismo di incentivazione che favorisce la transizione energetica nel settore termico. È destinato a incentivare interventi volti alla riduzione dei consumi energetici e alla sostituzione di impianti inquinanti con sistemi più efficienti e alimentati da fonti rinnovabili.
Rispetto alle versioni precedenti, il Conto Termico 3.0 introduce semplificazioni procedurali, tempi di erogazione più rapidi e una maggiore digitalizzazione del processo di richiesta.

Chi gestisce il Conto Termico?

La gestione dell’intero meccanismo è affidata al GSE – Gestore dei Servizi Energetici, l’ente incaricato di valutare le domande, calcolare gli importi spettanti e procedere all’erogazione degli incentivi.
Il GSE mette a disposizione un portale dedicato, aggiornato alle nuove disposizioni del Conto Termico 3.0, attraverso il quale è possibile caricare la documentazione, monitorare lo stato della pratica e ricevere assistenza.

Chi può richiederlo?

Il Conto Termico 3.0 si rivolge a due categorie principali:

  • Pubbliche Amministrazioni, per interventi su edifici di proprietà o in gestione;

  • Soggetti privati, tra cui rientrano cittadini, imprese, condomìni e cooperative.

L’accesso all’incentivo può avvenire direttamente, oppure tramite un soggetto delegato come un installatore, un tecnico abilitato o una ESCo (Energy Service Company).
È necessario che l’intervento rientri tra quelli ammessi e che venga rispettata la tempistica prevista per la presentazione della domanda.

FAQ su importi e calcolo dell’incentivo

Come si calcola l’incentivo per una pompa di calore?

L’incentivo previsto dal Conto Termico 3.0 per l’installazione o la sostituzione di una pompa di calore viene calcolato in base a diversi fattori:

  • Tipologia dell’edificio (residenziale, non residenziale, pubblico o privato);

  • Zona climatica in cui si trova l’immobile (da A a F);

  • Prestazioni energetiche dell’impianto installato, espresse in termini di COP o ηs;

  • Potenza nominale dell’impianto;

  • Costo sostenuto, che dev’essere documentato in fase di richiesta.

Il GSE mette a disposizione una scheda tecnica standardizzata per ciascun tipo di intervento, che consente di determinare l’incentivo in modo trasparente. Per importi inferiori a una certa soglia (ad esempio 5.000 €), l’incentivo può essere erogato in un’unica soluzione.

Un esempio sintetico con dati numerici per rendere più concreto il calcolo dell’incentivo:

Esempio pratico – Pompa di calore

Per un’abitazione in zona climatica E, con una pompa di calore aria-acqua da 12 kW, installata in sostituzione di una caldaia a gasolio, il contributo può variare da 2.800 a 4.500 euro, a seconda del COP e della spesa sostenuta.

Quanto posso ottenere per una stufa a pellet?

L’importo riconosciuto per la sostituzione di un impianto esistente con una stufa a pellet dipende anch’esso da:

  • potenza termica nominale del nuovo generatore;

  • classe energetica e rendimento;

  • zona climatica dell’edificio;

  • tipologia del generatore sostituito (es. camino aperto, stufa a legna obsoleta, caldaia a gasolio).

In genere, il contributo può coprire fino al 65% della spesa sostenuta, con valori che variano da alcune centinaia fino a diverse migliaia di euro, in base alla configurazione dell’impianto e alla destinazione d’uso.

Un esempio sintetico con dati numerici per rendere più concreto il calcolo dell’incentivo:

Esempio pratico – Stufa a pellet

Una stufa a pellet da 8 kW, installata in zona climatica F in sostituzione di una vecchia stufa a legna, può generare un incentivo compreso tra 900 e 1.600 euro, in funzione della classe ambientale e del rendimento certificato.

In quante rate viene pagato il contributo?

Il Conto Termico 3.0 ha introdotto una gestione più efficiente dei tempi e delle modalità di erogazione.
Il contributo può essere versato:

  • in un’unica rata, se l’importo non supera la soglia fissata dal GSE (es. 5.000 €);

  • in più rate annuali, per importi superiori.

Il numero massimo di rate è pari a cinque, e la durata varia in funzione della tipologia di intervento e dell’entità del contributo.
Tutte le tempistiche sono specificate nella scheda contratto che il GSE rende disponibile al momento dell’accettazione della pratica.

Se invece vuoi sapere quanto ti costerebbe farti seguire da un professionista, trovi tutti i dettagli qui: Costo pratica Conto Termico.

Per esempi specifici su pompe di calore/stufe/caldaie/solare termico, ti rimando alle guide dedicate:

FAQ su requisiti e interventi ammessi

Il Conto Termico vale solo in caso di sostituzione?

In linea generale, il Conto Termico 3.0 prevede l’erogazione dell’incentivo principalmente in caso di sostituzione di impianti esistenti, soprattutto se alimentati da fonti fossili (gasolio, carbone, GPL) o da tecnologie obsolete e poco efficienti.
Tuttavia, in alcune condizioni, sono incentivabili anche interventi di nuova installazione, ad esempio per:

  • impianti solari termici su edifici già esistenti;

  • sistemi ibridi ad alta efficienza;

  • realizzazione di impianti in edifici pubblici, anche in assenza di sostituzione.

È fondamentale consultare le regole applicative del GSE aggiornate alla versione 3.0, per verificare l’ammissibilità del proprio intervento.

Quali impianti solari sono ammessi?

Il Conto Termico 3.0 ammette diverse configurazioni di impianti solari termici, a condizione che rispettino specifici requisiti tecnici. Sono incentivabili:

  • impianti per la produzione di acqua calda sanitaria;

  • sistemi integrati per la climatizzazione estiva/invernale;

  • impianti combinati con sistemi di accumulo.

Devono essere certificati secondo le norme UNI/EN di riferimento e installati da operatori qualificati. La superficie utile del collettore solare, insieme alla zona climatica e alla destinazione d’uso, influisce sul calcolo dell’incentivo.

La Pubblica Amministrazione ha regole diverse?

Sì. Le Pubbliche Amministrazioni possono accedere al Conto Termico 3.0 con una serie di vantaggi specifici rispetto ai soggetti privati. In particolare:

  • è prevista una procedura semplificata per alcuni interventi standardizzati;

  • possono beneficiare di incentivi cumulabili con altre fonti di finanziamento pubblico (es. fondi europei);

  • l’incentivo può coprire fino al 100% delle spese ammissibili, nei limiti stabiliti dalle normative vigenti.

Le PA possono inoltre stipulare contratti di prestazione energetica (EPC) con ESCo, per la realizzazione degli interventi con pagamento a risultato.

Se vuoi approfondire il tema dei requisiti e della documentazione, trovi una guida dedicata Requisiti, documenti e tempi del Conto Termico.

FAQ sulla pratica GSE

Entro quando va presentata la domanda?

La tempistica per la presentazione della richiesta di incentivo al GSE dipende dalla tipologia di soggetto:

  • I soggetti privati devono presentare la domanda entro 90 giorni dalla conclusione dell’intervento (cioè dalla data dell’ultimo pagamento o del collaudo, se previsto).

  • Le Pubbliche Amministrazioni, invece, possono accedere anche tramite la procedura semplificata, nei tempi previsti dal contratto stipulato con il fornitore, oppure tramite la procedura standard, entro i medesimi 90 giorni.

La presentazione avviene esclusivamente tramite il Portale Accesso del GSE, previa registrazione e inserimento dei dati richiesti.

Quali documenti servono?

Per poter presentare correttamente la pratica al GSE, è necessario allegare una serie di documenti obbligatori, che possono variare in base alla natura dell’intervento e al soggetto richiedente. In linea generale, sono richiesti:

  • scheda-domanda generata tramite portale GSE;

  • fatture e ricevute di pagamento (bonifici parlanti o equivalenti);

  • dichiarazione del tecnico abilitato sull’intervento eseguito;

  • documentazione fotografica pre e post intervento;

  • schede tecniche dei componenti installati;

  • attestazione di conformità normativa e regolamentare.

Il mancato caricamento di uno o più documenti obbligatori può comportare il rigetto dell’istanza.

Cosa succede se manca un documento?

Nel caso in cui la pratica risulti incompleta, il GSE invia una richiesta di integrazione al soggetto responsabile, che ha un termine perentorio – generalmente 30 giorni – per fornire la documentazione mancante.
Se entro tale termine i documenti richiesti non vengono caricati, oppure risultano non conformi, la domanda viene rigettata.
È possibile, in alcuni casi, ripresentare una nuova istanza, purché sia ancora rispettata la scadenza dei 90 giorni dalla fine lavori.

Per capire meglio come e quando il GSE paga l’incentivo, puoi leggere l’articolo su Contributi GSE con il Conto Termico.

FAQ su problemi e rigetti

Cosa succede se il GSE rigetta la pratica?

Nel caso in cui il GSE rigetti la domanda per il Conto Termico 3.0, il soggetto responsabile riceve una comunicazione formale via portale, in cui vengono specificate le motivazioni dettagliate del rigetto.
Le cause più frequenti includono:

  • documentazione incompleta o non conforme;

  • superamento del termine massimo per la presentazione della domanda;

  • intervento non rientrante tra quelli incentivabili;

  • incongruenze tra i dati dichiarati e quelli tecnici;

  • pagamenti non tracciabili o effettuati in modalità non ammesse.

Il rigetto comporta la perdita del diritto all’incentivo, ma in alcuni casi è possibile agire nei termini previsti per tutelare i propri interessi (es. ricorso, nuova domanda, chiarimenti tecnici).

Posso ripresentare la domanda?

La possibilità di ripresentare una nuova istanza dipende dal motivo del rigetto e dal rispetto dei termini temporali:

  • Se il rigetto è dovuto a un errore formale o documentale, e i 90 giorni dalla conclusione dell’intervento non sono ancora trascorsi, è possibile caricare una nuova pratica corretta.

  • Se il rigetto avviene oltre il termine previsto o riguarda interventi non ammessi, non è possibile presentare nuovamente la domanda per lo stesso intervento.

Per evitare problemi, è fortemente consigliato verificare con attenzione la documentazione e, se necessario, farsi assistere da un tecnico qualificato o da un’ESCo esperta nella gestione del Conto Termico.

FAQ su Conto Termico e altri incentivi

Posso cumulare il Conto Termico con altre agevolazioni?

In generale, il Conto Termico 3.0 non è cumulabile con altri incentivi statali che riguardino le stesse spese ammissibili. Il principio stabilito dal GSE e ribadito nelle regole applicative è quello di evitare il doppio finanziamento per uno stesso intervento.
Tuttavia, esistono alcune eccezioni e compatibilità parziali, ad esempio:

  • contributi regionali o europei, se espressamente compatibili;

  • forme di finanziamento tramite terzi, purché non comportino un doppio beneficio sul medesimo importo incentivabile;

  • cumulo con riduzioni dell’IVA o con finanziamenti agevolati, se previsti da normative diverse e riferiti a costi non coperti dal contributo GSE.

È sempre consigliabile verificare caso per caso, anche attraverso consulenze specifiche o il supporto dell’assistenza GSE.

Meglio Conto Termico o detrazioni fiscali?

La scelta tra Conto Termico 3.0 e detrazioni fiscali (es. Ecobonus, Bonus Casa) dipende da diversi fattori:

  • Tempi di rientro dell’incentivo: il Conto Termico consente un recupero molto più rapido, anche in un’unica rata, rispetto alle detrazioni che avvengono in 5 o 10 anni;

  • Tipologia di beneficiario: i soggetti incapienti (che non possono usufruire di detrazioni IRPEF) trovano nel Conto Termico un’alternativa più vantaggiosa;

  • Importo incentivabile: in alcuni casi, le detrazioni coprono una percentuale maggiore della spesa, ma richiedono un maggior periodo di recupero;

  • Gestione della pratica: il Conto Termico comporta una procedura più rigorosa, ma chiara e gestita in modo centralizzato dal GSE.

In sintesi, il Conto Termico 3.0 risulta particolarmente adatto a chi desidera un incentivo certo, diretto e veloce, mentre le detrazioni fiscali possono essere preferibili in progetti di ristrutturazione più ampi e per chi ha la capienza fiscale necessaria.

Se ti occupi di edifici pubblici, ti consiglio di leggere la guida dedicata Conto Termico per la Pubblica Amministrazione: interventi ammessi, importi e iter semplificato.

Quali sono le principali novità del Conto Termico 3.0 rispetto al 2.0

Il passaggio alla versione 3.0 ha introdotto importanti modifiche operative e normative:

  • Digitalizzazione completa delle procedure tramite nuovo portale GSE

  • Tempi di pagamento più rapidi e gestione automatizzata dei flussi

  • Maggiore chiarezza sui requisiti tecnici degli impianti

  • Possibilità estesa di delegare completamente la pratica a ESCo o tecnici abilitati

  • Introduzione di nuovi criteri di efficienza minimi obbligatori

Queste modifiche mirano a rendere il sistema più trasparente, accessibile e veloce per tutti i beneficiari.

Per una spiegazione completa e strutturata del meccanismo ti rimando alla guida principale Conto Termico: cos’è, come funziona e come richiederlo.


Glossario Conto Termico

  • GSE: Gestore dei Servizi Energetici, ente che gestisce gli incentivi.

  • ESCo: Energy Service Company, soggetto abilitato a realizzare interventi di efficienza energetica.

  • COP: Coefficiente di prestazione di una pompa di calore, indica l’efficienza.

  • IRPEF: Imposta sul reddito delle persone fisiche, alla base delle detrazioni fiscali.

  • Zona climatica: Classificazione delle aree geografiche italiane in base ai gradi giorno, da A a F.

  • DM 16/02/2016: Decreto che ha regolato il Conto Termico 2.0.

  • Intervento incentivabile: Lavoro ammesso al beneficio, come sostituzione o installazione di impianti ad alta efficienza.

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