La pubblicazione del Decreto Ministeriale 7 agosto 2025, sulla Gazzetta Ufficiale n. 224, segna l’avvio del nuovo Conto Termico 3.0, che ridefinisce incentivi e modalità di accesso per chi punta a riqualificazione energetica e sostenibilità. Il meccanismo, gestito dal GSE con il supporto del PortalTermico, garantisce al cittadino e alle imprese un contributo a fondo perduto fino al 65% delle spese ammissibili, utilizzando criteri oggettivi e trasparenti. La disponibilità di 900 milioni di euro annui, di cui 400 riservati alle Pubbliche Amministrazioni e 150 milioni per le PMI, accelera i tempi e amplia le possibilità rispetto alle tradizionali detrazioni fiscali.

I vantaggi sono tangibili: liquidità certa per interventi mirati, pagamenti rapidi via bonifico, semplificazioni procedurali e – per le PA nei comuni minori – possibilità di copertura totale dei costi per la riqualificazione degli edifici. È però fondamentale conoscere i limiti, le percentuali di rimborso, le soglie tecniche e le spese accessorie per gestire al meglio la pratica e valutare come ridurre ulteriormente i costi operativi.

Se non hai ancora chiaro come funziona in generale questo incentivo, ti consiglio prima di leggere la guida completa “Conto Termico: cos’è, come funziona e come richiederlo” e poi tornare qui per capire quanto costa farsi seguire per la pratica Conto Termico.

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Introduzione

Sotto le maglie articolate della normativa energetica, il Conto Termico 3.0 rappresenta un vero scatto in avanti sia per l’efficienza che per la sostenibilità. Alle spalle, mesi di consultazioni e prove tecniche fra Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e stakeholder: ora, chi vuole investire in pompe di calore, solare termico, sistemi innovativi di accumulo o rinnovamento dell’involucro, trova semplificazioni, incentivi e parametri certi.

L’esperienza maturata col vecchio Conto Termico si amplifica con nuovi soggetti ammessi (incluse Comunità Energetiche Rinnovabili e terzo settore), ed è il dettaglio tecnico a scandire chance e limiti per imprese, privati e PA: dalla soglia dei 15.000 euro ai bonus differenziati, dalla disciplina delle rate alla rendicontazione obbligatoria sopra certe potenze. Il segreto? Preparare la pratica su misura, evitando errori e imprevisti costosi.

Costo pratica conto termico e coperture del Conto Termico 3.0: percentuali e limiti

Differenze percentuali: efficienza (25–30%), rinnovabili (fino 45%), casi fino al 65%

La nuova disciplina distingue puntualmente le percentuali di contributo a fondo perduto in funzione della tipologia di intervento e del soggetto richiedente.

Costo pratica conto termico: per le opere di riqualificazione energetica di cogente efficienza, come la coibentazione o la sostituzione di infissi, l’incentivo oscilla fra il 25% e il 30% della spesa documentata. Interventi più incisivi sulla produzione di energia termica tramite rinnovabili (ad esempio pompe di calore e impianti solari termici) ricevono invece un contributo più corposo, che può raggiungere il 45%.

Ci sono poi casi qualificati, soprattutto per enti pubblici e PMI operanti in aree svantaggiate, in cui il rimborso copre fino al 65% delle spese. La percentuale effettiva viene calcolata partendo dai parametri presenti negli allegati tecnici del decreto, e spesso il PortalTermico offre un simulatore per anticipare l’ammissibilità e l’importo potenziale prima della domanda.

Massimali per soggetto/intervento (es. 30 M€) e budget annuale (900 M€)

I progetti finanziabili sono soggetti a una doppia soglia: quella per ciascun intervento o beneficiario, che non può superare i 30 milioni di euro, e quella macro annuale che determina la copertura nazionale. Ogni anno, il plafond disponibile è fissato in 900 milioni di euro, con una spartizione netta: 400 milioni riservati alle Pubbliche Amministrazioni e 500 destinati a privati, imprese e terzo settore.

Le imprese, in particolare, vedono una sottoriserva di 150 milioni all’anno, mentre il monitoraggio in tempo reale tramite il PortalTermico consente di conoscere il livello di esaurimento delle disponibilità. Attenzione: il rispetto dei massimali previene tagli o sospensioni dell’incentivo, quindi ogni richiedente deve verificare attentamente sia i limiti individuali che l’ammissibilità a sportello.

Quando e come viene pagata la pratica: tempistiche e modalità

Erogazione tramite bonifico GSE e aggiornamenti PortalTermico

Dopo l’istruttoria positiva da parte del GSE, il finanziamento non passa più per procedure complesse ma arriva direttamente via bonifico bancario, accorciando la distanza tra pratica e liquidità. Il richiedente può monitorare ogni fase attraverso la dashboard personalizzata del PortalTermico, che segnala l’esito e i tempi di erogazione della pratica.

L’immediatezza del pagamento è uno dei punti di forza rispetto ai tradizionali meccanismi di detrazione fiscale: qui il contributo a fondo perduto atterra sul conto corrente già a pratica conclusa, senza vincoli di reddito o ISEE.

Soglia 15.000 €: unica soluzione entro 60 giorni; oltre: 2–5 rate annuali

La soglia dei 15.000 euro è la linea di demarcazione fra pratiche rapide e processi più articolati. Se il contributo calcolato non supera i 15.000 euro, il pagamento arriva in un’unica soluzione, entro 60 giorni dall’approvazione da parte del GSE. Questo consente un’immediata programmazione degli interventi e una pronta disponibilità di risorse.

Per importi più alti si entra invece nella logica della rateizzazione: il contributo viene suddiviso in da due a cinque quote annuali, secondo quanto stabilito dal piano di erogazione comunicato dal GSE. Il flusso finanziario si diluisce quindi su più anni, ma resta il vantaggio della certezza dell’incasso e la possibilità di pianificare le uscite/investimenti senza sorprese.

Costi accessori della pratica: professionisti, diagnosi, documentazione

Diagnosi energetica e APE: quando sono ammissibili (PMI)

Non va trascurato l’impatto dei costi collaterali: la documentazione tecnica e la consulenza professionale richiedono attenzione, specie per piccole imprese e privati meno strutturati. Per le PMI, la legge riconosce come spese ammissibili anche la diagnosi energetica, la redazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) e, in certi casi, l’assistenza per la verifica delle riduzioni dei consumi previste – 10% per gli interventi singoli, 20% per quelli multipli.

Questi servizi, se affidati a tecnici abilitati, possono essere rimborsati direttamente dal contributo, a patto che risultino indispensabili nel pacchetto progettuale e rispettino i limiti previsti dal decreto. È sempre opportuno verificare le tabelle aggiornate tramite il PortalTermico prima di commissionare incarichi a professionisti esterni.

Possibile incarico ESCo per gestione completa della pratica

Un’alternativa per azzerare o comprimere i costi della burocrazia è affidarsi a una ESCo (Energy Service Company). Queste aziende, come XIBER, spesso offrono soluzioni chiavi in mano che vanno dalla diagnosi, alla gestione documentale, fino all’invio della pratica digitale tramite il PortalTermico.

Il servizio può anche prevedere l’anticipazione delle spese professionali e la gestione delle rendicontazioni successive, specie per impianti di taglia superiore o pratiche articolate. La scelta va calibrata confrontando costi e benefici, valutando la rapidità dell’iter e la garanzia di evitare errori formali.

Soglie tecniche che influenzano i costi: potenza, superfici, obblighi di rendicontazione

Semplificazioni per pompe di calore ≤35 kW e solare termico <50 m²

Il legislatore ha previsto un tracciato semplificato per interventi di piccola taglia, facilitando l’accesso a chi installa pompe di calore fino a 35 kW o impianti solari termici inferiori a 50 metri quadri: meno burocrazia, tempi più corti, e controlli ridotti favoriscono la velocità di erogazione.

In questi casi, il PortalTermico offre procedure guidate per la compilazione della pratica, utilizzando elenchi di prodotti già prequalificati che tagliano drasticamente i tempi istruttori e, di conseguenza, i costi indiretti legati a consulenze o pratiche aggiuntive.

Obbligo contabilità per impianti >200 kW

Per impianti superiori ai 200 kW, invece, subentrano obblighi stringenti di rendicontazione e contabilizzazione dei consumi: occorre installare sistemi di misura e fornire dati annuali aggiornati al GSE, secondo le modalità indicate nel portale.

Questo comporta costi aggiuntivi sia in fase di progettazione che nella gestione pluriennale, rivolgendosi di frequente a società specializzate o tecnici di fiducia. Il rispetto di tali obblighi è premessa indispensabile per il mantenimento e la prosecuzione dell’incentivo negli anni successivi.

Costo pratica conto termico: Esempi pratici

Caso privato: importo ≤15.000 € vs >15.000 € (unica soluzione vs rate)

Un proprietario che investa su una pompa di calore domestica del valore di 10.000 euro, con un incentivo stimato al 45%, riceverà 4.500 euro direttamente tramite bonifico dal GSE in un’unica soluzione, senza attendere anni per la detrazione fiscale. Per interventi più estesi, ad esempio in villette o condomini che superano la soglia dei 15.000 euro (magari con sistemi ibridi e FV con accumulo), il pagamento viene frazionato: se l’incentivo totale è 22.000 euro, sarà il piano di rateazione definito dal GSE a stabilire durata e importo delle quote annuali (esempio tipico: 4 rate da 5.500 euro).

Caso PA in comune <15.000 abitanti: possibile 100% copertura

Le grandi opportunità si spalancano per le Pubbliche Amministrazioni in centri sotto i 15.000 abitanti: qui il Conto Termico 3.0 può coprire fino al 100% della spesa documentata per la riqualificazione energetica di scuole, palestre, uffici, secondo i criteri specifici fissati dal decreto. Il flusso finanziario garantito e le procedure preferenziali puntano a moltiplicare interventi anche su patrimoni edilizi minori e decentralizzati, garantendo efficienza senza esposizioni finanziarie per l’ente.

Come ridurre i costi della pratica e accelerare il rimborso

Usare prodotti prequalificati per velocizzare istruttoria

Un’accorta selezione dei materiali e componenti rappresenta il primo fattore di risparmio. Scegliere prodotti prequalificati (elenco aggiornato dal GSE sul PortalTermico) allinea subito la pratica ai requisiti richiesti: si evita così il rischio di esclusione e si accorciano i tempi di verifica, permettendo al beneficiario di ricevere il contributo con maggiore rapidità.

Per capire in che tempi rientrerai dell’investimento e del costo della pratica, ti può essere utile approfondire come il GSE eroga i contributi del Conto Termico.

Presentare pratica digitale completa e valutare ESCo

Presentare una domanda digitale, completa di tutti gli allegati tecnici e amministrativi, riduce drasticamente i tempi di gestione e il rischio di richieste di integrazione. Per chi non ha esperienza in materia, valutare il supporto di una ESCo consente di automatizzare l’iter, riversando a società specializzate la responsabilità del rispetto delle scadenze e della verifica formale.

In caso di piccoli interventi, la procedura semplificata garantisce la liquidazione entro la soglia dei 60 giorni per importi fino a 15.000 euro; negli altri casi, l’assistenza specialistica aiuta a navigare tra le complessità normative e a massimizzare il contributo ottenibile.

Il costo della pratica può variare in base al tipo di intervento (pompa di calore, stufa a pellet, caldaia a condensazione, solare termico, condizionatori, ecc.). Per ogni tipologia ho preparato una guida specifica:

FAQ

  • Quanto tempo serve per ricevere il contributo?
    Se l’importo è fino a 15.000 euro, il bonifico arriva entro 60 giorni dall’approvazione da parte del GSE. Per cifre superiori, il piano rateale definisce le tempistiche annuali.
  • Posso ottenere la copertura del 100% della spesa?
    Sì, ma solo per Pubbliche Amministrazioni di comuni con meno di 15.000 abitanti, su specifici interventi di riqualificazione.
  • Cosa succede se esaurisco il budget annuale?
    Il PortalTermico aggiorna in tempo reale le disponibilità. In caso di plafond terminato, le nuove domande vengono messe in lista d’attesa o respinte.
  • Sono necessarie diagnosi energetiche o APE?
    Per le PMI, sì: questi costi sono spesso inclusi tra le spese ammissibili. Per gli altri soggetti, dipende dalla complessità dell’intervento.
  • Il contributo è cumulabile con altri incentivi?
    In generale, no. È incompatibile con altre detrazioni fiscali riferite alla stessa spesa.
  • Serve l’ISEE?
    No, il Conto Termico 3.0 non è vincolato a limiti di reddito.
  • Che differenza c’è rispetto all’Ecobonus?
    Qui il contributo arriva come pagamento diretto, non come riduzione delle tasse su più anni.

Conclusione

Puntare sul nuovo Conto Termico 3.0 significa accelerare il ritorno sull’investimento, azzerare molte incognite economiche e beneficiare di un flusso di liquidità certo grazie ai bonifici rapidi del GSE. Dalla copertura fino al 65%, al tetto del 100% per le piccole PA, la normativa aggiornata aiuta privati e imprese, tagliando tempi e burocrazia soprattutto per chi integra soluzioni tecnologiche d’avanguardia.

L’importante è arrivare alla domanda con i parametri tecnici sotto controllo, scegliendo prodotti prequalificati e, se serve, affidandosi a specialisti o a una ESCo come XIBER. Per ogni dettaglio o stima precisa dell’importo incentivabile, il suggerimento è di consultare il PortalTermico del GSE – o rivolgersi agli uffici tecnici di riferimento – per una gestione davvero senza sorprese.

In questo articolo abbiamo visto nello specifico come sfruttare il Conto Termico in questo caso particolare.
Se vuoi una panoramica completa su tutti gli interventi ammessi, i requisiti generali e l’iter di richiesta, ti rimando alla guida principale: Conto Termico: cos’è, come funziona e come richiederlo.

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