Le pompe di calore, gli scaldabagni a pompa di calore ma anche le caldaie ibride e i condizionatori split rappresentano alcune delle soluzioni più efficaci oggi disponibili per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre i consumi, sia per i privati sia per le strutture pubbliche. Il Conto Termico, gestito dal GSE, è lo strumento principale per ottenere un incentivo concreto a fronte di questi investimenti.

Conoscere nel dettaglio il suo funzionamento permette di ottimizzare tempi, costi e strategie operative: dalla verifica dei requisiti ai passaggi necessari per l’invio della domanda, ogni azione può incidere sull’importo dell’incentivo e sulla rapidità con cui viene erogato.

Se non hai ancora chiaro come funziona in generale questo incentivo, ti consiglio prima di leggere la guida completa “Conto Termico: cos’è, come funziona e come richiederlo” e poi tornare qui per approfondire il caso specifico delle pompe di calore.

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Introduzione

Nell’orizzonte degli incentivi per la riqualificazione energetica, il Conto Termico assume un ruolo centrale, specie nell’ambito della sostituzione di impianti tradizionali con pompe di calore ad alta efficienza.
Il meccanismo, coordinato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), consente a privati cittadini, imprese, enti pubblici e nuovi soggetti collettivi come le CER di ricevere un sostegno economico per la spesa affrontata. Il processo inizia con una valutazione approfondita dei requisiti, prosegue con la presentazione della domanda sulla piattaforma Portaltermico e si conclude con l’erogazione dell’incentivo, che può coprire fino al 65% dei costi (100% per piccole PA), nel rispetto di vincoli normativi specifici.
Alla base del sistema c’è il principio della trasparenza: ogni richiesta diventa parte di un iter amministrativo ben scandito, accompagnato da controlli e dalla necessità di una documentazione dettagliata.

Che cos’è il Conto Termico per le pompe di calore e chi lo gestisce

Obiettivo dell’incentivo e ruolo del GSE

Il cuore del Conto Termico è promuovere interventi che aumentino l’efficienza energetica negli edifici esistenti tramite la sostituzione di vecchi impianti con nuove pompe di calore. Non si tratta semplicemente di un contributo: è un vero rimborso a chi investe in innovazione tecnica.
Il GSE è il soggetto incaricato di gestire tutto il procedimento. Una volta ricevuta l’istanza, valuta la completezza formale e tecnica, calcola l’importo spettante con precisi algoritmi e segue tutte le fasi di erogazione, tenendo traccia di ogni dettaglio tramite la scheda-contratto dedicata.

Budget e novità principali (es. Conto Termico 3.0)

Ogni anno, il Conto Termico dispone di un budget: 900 milioni di euro, che si suddividono in 400 milioni riservati a PA e 500 milioni a privati e imprese.
La nuova versione, chiamata Conto Termico 3.0, introduce alcune novità rilevanti come la possibilità per le CER e il terzo settore di richiedere incentivi e l’accesso riservato per PA tramite prenotazione fondi. Le imprese, invece, devono rispettare regole più restrittive, tra cui il divieto di incentivi per pompe alimentate a combustibili fossili.

Chi può richiederlo e quali sono i requisiti formali

Soggetti beneficiari (privati, imprese, PA, CER, ESCo)

L’incentivo si rivolge a un’ampia platea. In primis, le persone fisiche residenti o domiciliate nell’immobile; poi le imprese – purché rispettino i limiti sui combustibili – e le pubbliche amministrazioni (Stato, Regioni, Comuni).
Un aspetto distintivo del Conto Termico 3.0 è l’ammissibilità di CER e soggetti del terzo settore, che estende le opportunità anche agli impianti collettivi. Anche le società ESCo (in possesso di certificazione UNI 11352) possono agire come soggetto responsabile e quindi detenere la titolarità della domanda e dei pagamenti.

Titolarità dell’immobile e limiti (F/3, una richiesta per unità)

Affinché la domanda sia considerata valida, è indispensabile dimostrare la titolarità sull’immobile – come proprietario o titolare di altro diritto reale o personale. Attenzione però: sono escluse le unità censite in categoria catastale F/3.
Inoltre, è possibile presentare più richieste esclusivamente per immobili distinti, mai più di una per la stessa unità abitativa. Pianificare bene gli interventi consente di evitare errori o decadenze dei benefici.

Quali pompe e quali spese sono ammesse (elenco operativo)

Tipologie di pompe ammesse

Il panorama degli apparecchi incentivabili è ampio: sono incluse pompe di calore aria-ariaaria-acquaacqua-acquaacqua-ariageotermiche e terra-acqua, purché destinate esclusivamente alla climatizzazione invernale.
L’impianto deve avere una potenza nominale inferiore o uguale a 2000 kW (kWt), come dichiarato dal produttore nella scheda tecnica. Non sono ammissibili pompe acquisite prima della data di decorrenza del programma.

Se stai valutando l’installazione di un climatizzatore a pompa di calore, ti consiglio di leggere anche l’approfondimento dedicato ai condizionatori con Conto Termico, dove spiego in quali casi rientrano nell’incentivo e quali modelli sono ammessi.

Voci di spesa rimborsabili (smontaggio, posa, opere, professionisti)

Le spese coperte sono piuttosto articolate. Si parte dallo smontaggio del vecchio impianto, passando per la fornitura, la posa e le opere accessorie (idrauliche o murarie), fino ad abbracciare i costi delle prestazioni professionali di progettisti e collaudatori.
Nel caso di sistemi geotermici, vengono riconosciute anche le opere di captazione e le relative autorizzazioni tecniche. Si raccomanda una pianificazione dettagliata e la conservazione puntuale di tutte le fatture e documenti giustificativi, perché ogni singola voce deve essere rendicontata nel Portaltermico.

La procedura con il GSE può risultare complessa per chi non è del settore: in questo articolo ti spiego quanto costa la pratica Conto Termico e cosa include il servizio se decidi di affidarti a un professionista.

Quanto si riceve e come viene calcolato l’incentivo

Percentuali (fino al 65%, fino al 100% per casi PA) e limiti

La leva economica del Conto Termico è potente: si può ottenere fino al 65% delle spese sostenute. Le pubbliche amministrazioni dei comuni con meno di 15.000 abitanti raggiungono addirittura una copertura totale, pari al 100%.
È fondamentale rispettare il tetto di spesa annuo disponibile e la soglia di 15.000 euro per ottenere l’erogazione in un’unica soluzione. Per importi superiori, il pagamento viene frazionato in rate annuali fino a un massimo di cinque anni.

Algoritmo GSE e fattori che influenzano l’importo

Il calcolo spetta agli algoritmi del GSE, che considerano vari fattori: la potenza nominale della pompa di calore, le caratteristiche climatiche della zona, l’efficienza energetica dell’apparecchio (COP per elettriche, GUE per a gas), il costo massimo unitario e i coefficienti di premialità del D.M. 16 febbraio 2016.
Dopo la valutazione istruttoria, l’importo definitivo viene riportato nella cosiddetta scheda-contratto, documento consultabile direttamente via portaltermico.

Per capire come e in quante rate riceverai materialmente l’incentivo, puoi approfondire qui come il GSE eroga i contributi del Conto Termico.

Step pratici per richiedere: tempi, documenti e upload su Portaltermico

Elenco documenti obbligatori

La fase documentale è decisiva. Tra i file indispensabili vanno inclusi:

  • Fatture e ricevute di pagamento
  • Certificato di collaudo e dichiarazione dell’installatore
  • Dichiarazione di non cumulabilità con altri incentivi
  • Documento d’identità del soggetto responsabile
  • Libretto d’impianto e/o dichiarazione di conformità
  • APE/ACE (edifici esistenti e nuovi)

Ciascun documento deve essere firmato se previsto, scansionato e allegato al momento dell’invio sulla piattaforma.

Tempistiche di presentazione (60 vs 90 giorni) e invio

È previsto un termine massimo di 90 giorni dalla data fine lavori per la presentazione della domanda, anche se alcune fonti citano 60 giorni: la regola valida va verificata sulle ultime Regole Applicative GSE.
Il processo avviene integralmente online tramite Portaltermico. Attenzione al cronoprogramma: inoltrare tempestivamente la domanda permette di scongiurare il rischio di esclusione dal contributo tanto quanto la perdita di priorità nel riparto dei fondi annuali.

Erogazione, tempi di pagamento e modalità (rate vs unica soluzione)

Soglie per erogazione rapida e piano rateale

L’erogazione dell’incentivo segue regole chiare: se l’importo spettante è inferiore o pari a 15.000 euro, il pagamento avviene in un’unica soluzione, generalmente entro 60 giorni dalla chiusura dell’istruttoria.
In alternativa, per somme superiori ai 5.000 euro, il contributo viene accreditato secondo un piano rateale annuale suddiviso in un massimo di cinque anni. È essenziale consultare la scheda-contratto per conoscere le tempistiche esatte e la modalità di versamento applicata al proprio caso.

Come verifica il GSE e dove vedere la scheda-contratto

Il GSE effettua controlli documentali e a campione, riservandosi la possibilità di visite in sito per accertare la regolarità dell’intervento.
Tutti gli aggiornamenti sullo stato della pratica e i dettagli su pagamenti, rateazioni ed esiti delle verifiche sono disponibili direttamente nella scheda-contratto e nell’area riservata del Portaltermico. Monitorare con costanza evita spiacevoli interruzioni o contestazioni lungo l’iter di liquidazione.

Requisiti tecnici e obblighi post-installazione

Efficienza minima (COP/GUE), NOx e contabilizzazione

La conformità tecnica rappresenta un pilastro irrinunciabile per accedere all’incentivo.
Le pompe di calore elettriche devono rispettare norme stringenti sui valori minimi di COP, quelle a gas devono garantire GUE uguale o superiore a quanto stabilito dal D.M. 16/02/2016.
Le emissioni di NOx non devono eccedere i 120 mg/kWht per apparecchi ad assorbimento e i 240 mg/kWht per motori a combustione interna. Documentare il rispetto di questi limiti è essenziale per ottenere il riconoscimento della spesa.

Regolazione, contabilizzazione individuale e obblighi per impianti >200 kW

Per gli impianti la cui potenza nominale supera i 200 kW, è obbligatorio installare sistemi di contabilizzazione del calore e inviare regolarmente i dati di consumo al GSE.
Sia sugli impianti centralizzati sia su quelli più piccoli, si deve garantire la regolazione puntuale della temperatura tramite valvole e contabilizzatori individuali. Ogni adempimento va rendicontato con specifica documentazione tecnica, pena la sospensione del contributo.

Limiti, cumulabilità e scenari particolari (imprese, fotovoltaico, prenotazione)

Divieti per imprese su combustibili fossili (CT 3.0)

Le imprese che intendono partecipare al Conto Termico 3.0 devono orientarsi solo verso pompe di calore alimentate esclusivamente da fonti rinnovabili; resta vietata la richiesta di incentivo per sistemi a combustibili fossili.
Una cautela supplementare, da verificare attentamente in fase progettuale, riguarda la conformità degli apparecchi installati e la loro estraneità alle fonti tradizionali.

Condizioni per fotovoltaico+accumulo e procedure di prenotazione per PA

Particolare vantaggio si ottiene dalla combinazione di pompa di calore e impianto fotovoltaico con accumulo: l’incentivo è riconosciuto anche per la parte solare solo a condizione che sia direttamente abbinata alla pompa.
Un’opportunità riservata alle PA è poi la prenotazione dei fondi, cioè il blocco delle risorse prima dell’inizio degli interventi: questa facoltà garantisce copertura finanziaria, semplifica la pianificazione e assicura priorità nei pagamenti.

Se oltre alla pompa di calore stai valutando anche un impianto solare per l’acqua calda, ti può essere utile l’articolo su come funziona il Conto Termico per il solare termico.

FAQ

  • Si può richiedere il conto termico per una nuova pompa se non si sostituisce un vecchio impianto? No, l’incentivo è destinato solo alla sostituzione totale o parziale di impianti di climatizzazione invernale esistenti.
  • Quante richieste posso presentare? Una sola per ciascuna unità immobiliare, ma è possibile inoltrare più domande su immobili differenti.
  • La domanda può essere gestita da una ESCo? Sì, purché certificata UNI 11352. Può occuparsi di tutti gli aspetti gestionali e amministrativi della pratica.
  • Quando si ricevono i fondi? Pagamento in unica soluzione entro 60 giorni per importi fino a 15.000 euro; rate annuali in caso di importi superiori.
  • Serve presentare l’APE? Sì: è obbligatorio per attestare lo stato energetico pre e post intervento.
  • Qual è il budget disponibile annualmente? In totale, 900 milioni di euro (400 per PA, 500 per privati e imprese).
  • È cumulabile con altri incentivi? No: il beneficiario deve dichiarare la non cumulabilità con ulteriori contributi statali.

Conclusione

La strada verso il risparmio energetico tramite pompe di calore è ben segnata dal Conto Termico e dal coordinamento del GSE.
Pianificare accuratamente il proprio intervento, conservare ogni documento richiesto ed essere tempestivi nella presentazione dell’istanza sono i punti cardine per ottenere l’incentivo in tempi rapidi.
Chi intende avviare la procedura, o semplicemente capire come massimizzare l’importo spettante, non dovrebbe esitare: verificare la potenza nominale della pompa, fare attenzione ai limiti di budget e consultare con regolarità la scheda-contratto su Portaltermico.
Un’azione informata oggi può trasformare la spesa di domani in un investimento davvero sostenibile.

In questo articolo abbiamo visto nello specifico come sfruttare il Conto Termico in questo caso particolare.
Se vuoi una panoramica completa su tutti gli interventi ammessi, i requisiti generali e l’iter di richiesta, ti rimando alla guida principale: Conto Termico: cos’è, come funziona e come richiederlo.

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Caldaia a condensazione

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