Efficienza energetica, comfort e risparmio in bolletta: il nuovo meccanismo del conto termico caldaia a condensazione rappresenta un’opportunità particolarmente vantaggiosa per i privati che desiderano sostituire impianti obsoleti con soluzioni moderne e altamente efficienti. Con il Conto Termico 3.0, attivo dal 25 dicembre 2025 e rinnovato dal D.M. 07 agosto 2025, gli incentivi del GSE diventano più accessibili, più elevati e applicabili a un ventaglio molto più ampio di tecnologie.
Oggi, oltre alla semplice sostituzione della caldaia, i privati possono ottenere contributi significativi installando scaldabagni a pompa di calore, caldaie ibride di nuova generazione e condizionatori split ad alta efficienza, soluzioni che permettono un abbattimento dei consumi ben superiore rispetto ai vecchi impianti tradizionali.
Chi può richiederlo, come si calcola l’incentivo, quali documenti servono e come muoversi all’interno del rinnovato PortalTermico: una guida pratica pensata soprattutto per i privati che intendono sfruttare il conto termico per installare una caldaia a condensazione o passare a tecnologie più efficienti, con procedure chiare e senza sorprese.
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Introduzione
L’incentivo pubblico per la sostituzione di vecchi impianti termici si conferma, con il Conto Termico 3.0, la misura cardine per accedere a un rimborso della spesa fino al 65%, vero punto di svolta per l’efficienza domestica e l’intero comparto edilizio. Le regole, dettate dal D.M. 07 agosto 2025 e illustrate dal GSE, fissano nuovi standard tecnici, digitalizzazione dei processi (grazie a un PortalTermico completamente rinnovato) e specifiche possibilità per nuove categorie di beneficiari.
Non parliamo solo di importi più generosi: il conto termico caldaia a condensazione si arricchisce di tempistiche chiare, funzioni digitali, simulazioni online e dettagli pensati per evitare errori e massimizzare il rimborso.
Se non hai ancora chiaro come funziona in generale questo incentivo, ti consiglio prima di leggere la guida completa “Conto Termico: cos’è, come funziona e come richiederlo” e poi tornare qui per approfondire il caso specifico delle caldaie a condensazione.
Chi può richiedere il Conto Termico 3.0 per una caldaia a condensazione
Soggetti ammessi: privati, condomini, Pubbliche Amministrazioni, imprese, CER, terzo settore
Dal singolo proprietario di casa a interi condomini, dal Comune alla piccola ONLUS: il Conto Termico 3.0 amplia ufficialmente la platea dei soggetti ammessi, sulla scia delle recenti trasformazioni nell’accesso agli ecobonus energetici.
Oltre a privati, famiglie e condomini – protagonisti storici della misura – possono oggi presentare domanda anche le Pubbliche Amministrazioni (inclusi scuole e ospedali), le imprese (con limiti precisi sull’uso di combustibili fossili), le Comunità Energetiche Rinnovabili e gli enti del terzo settore. L’attenzione alle realtà collettive caratterizza in particolare il D.M. 07 agosto 2025, che apre a un nuovo modello di incentivo per cooperative, associazioni culturali e nuove aggregazioni energetiche.
Condizioni particolari: GPL in aree non metanizzate, rottamazione obbligatoria
Non basta essere in regola con i requisiti anagrafici o fiscali: il conto termico sostituzione caldaia richiede obbligatoriamente la rottamazione di un generatore esistente – a gasolio, carbone, olio combustibile o biomassa – a favore di una caldaia a condensazione. Nessun incentivo viene riconosciuto sulle nuove installazioni senza dismissione dell’impianto precedente.
In alcune aree – zone agricole e territori non metanizzati – emerge poi una specifica ammissibilità del GPL, ad oggi escluso nei principali contesti urbani. Occorre documentare con precisione la localizzazione dell’immobile per accedere all’eccezione. Fondamentale, infine, l’esclusione delle imprese da qualsiasi soluzione alimentata da combustibili fossili: queste potranno accedere solo per impianti a fonti rinnovabili.
Requisiti tecnici della caldaia a condensazione per accedere al contributo
Rendimento ≥ 85%, NOx < 70 mg/kWh, certificazione 4/5 stelle D.M.186/2017
Non tutte le caldaie a condensazione sono ammesse al beneficio. Accedono solo quelle che documentano – tramite scheda tecnica e attestazione accreditata – un rendimento utile stagionale almeno pari all’85%. Il valore, determinato secondo le modalità prescritte dal D.M. 16 febbraio 2016, va indicato con precisione sulle certificazioni del produttore.
Vincolanti sono anche i limiti di emissione: le caldaie a condensazione installate devono rispettare la soglia di NOx inferiore a 70 mg/kWh, condizione obbligatoria per le emissioni inquinanti, consultabile direttamente sulla scheda tecnica fornita. Quanto alla classe ambientale, la certificazione deve essere di almeno 4 stelle, secondo le regole fissate dal D.M. 186/2017 per la biomassa. Ma attenzione: per la sostituzione di impianti alimentati da gasolio, olio combustibile o carbone, è richiesta la classe 5 stelle se il nuovo apparecchio sfrutta combustibili fossili.
Se vuoi sapere in quante rate ti verrà erogato l’incentivo per la caldaia a condensazione, leggi l’approfondimento su come il GSE eroga i contributi del Conto Termico.
Vantaggi dell’inclusione nel Catalogo Apparecchi Prequalificati
Pochi lo sanno, ma scegliere una caldaia già presente nel Catalogo Apparecchi Prequalificati del GSE garantisce verifica automatica dei parametri tecnici e accorcia i tempi per la pratica. Il catalogo, disponibile direttamente sul PortalTermico, viene aggiornato periodicamente per includere i modelli che soddisfano già i requisiti – un vantaggio concreto per chi non vuole errori di compilazione.
Se il dispositivo scelto non compare nella lista, è comunque possibile procedere, ma bisognerà allegare documentazione dettagliata sulle prestazioni, allegando certificazioni di rendimento ed emissioni firmate dal produttore.
Quanto si riceve e come si calcola l’incentivo per la caldaia a condensazione
Percentuali massime (fino al 65%), esempi pratici (24 kW in zona E)
Il fiore all’occhiello del conto termico caldaia a condensazione resta il rimborso fino al 65% della spesa riconosciuta: all’interno dei limiti massimali riportati nelle Regole Applicative del GSE, il contributo viene calcolato sulla base dei dati di fornitura e posa.
Per una caldaia da 24 kW in zona climatica E (Tipicamente nord Italia), la simulazione pubblicata dal GSE stima un incentivo tra 1.500 e 2.000 euro, variabile rispetto al costo finale e alle caratteristiche dell’impianto sostituito. Nel caso di intervento su generatori obsoleti con biomassa molto inquinante, il rimborso può salire oltre 5.000 euro, soprattutto dove si integrino interventi più estesi.
Per non rischiare errori nella domanda al GSE, puoi farti seguire da un tecnico: in questo articolo ti spiego quanto costa la pratica Conto Termico e quali servizi include.
Massimali, zone climatiche e parametri che influenzano il calcolo
Non esiste un incentivo standard valido ovunque: i valori riconosciuti sono modulati sulla zona climatica (determinata dal D.P.R. n. 412/93), sulla potenza, sulla tipologia impiantistica e sul costo della sostituzione.
L’importo massimo liquidabile in unica soluzione è 15.000 euro, soglia oltre la quale il GSE divide il pagamento in più annualità (da 2 a 5 rate). Gli edifici pubblici di piccoli comuni – meno di 15.000 abitanti – possono invece accedere a una copertura fino al 100% delle spese documentate. Il budget annuale, aggiornato dal GSE a 900 milioni di euro (400M per PA, 500M per privati), fissa inoltre una precisa disponibilità: presentare la domanda tempestivamente può fare la differenza in caso di esaurimento fondi.
Procedura pratica: documenti, tempi e invio tramite PortalTermico
Documentazione richiesta (scheda-domanda, fatture, bonifici parlanti, dichiarazione di conformità)
La procedura si svolge in via esclusivamente digitale, sul PortalTermico aggiornato dal GSE entro febbraio 2026. Per inoltrare la domanda serve:
- Scheda-domanda compilata sul PortalTermico;
- Copia del documento di identità del richiedente;
- Fatture delle spese sostenute, intestate al soggetto beneficiario;
- Bonifici “parlanti” con causale specifica ai sensi del D.M. 16 febbraio 2016;
- Dichiarazione di conformità dell’impianto allestita dall’installatore abilitato.
Nel caso di rottamazione, va allegato anche un documento che attesti la dismissione del vecchio generatore (possono bastare foto digitali e relazione tecnica di smaltimento conforme).
Scadenze: invio entro 60 giorni; tempistiche di erogazione (≤15.000 € o rate)
Fondamentale rispettare la finestra temporale: la pratica deve essere presentata entro 60 giorni dalla fine dei lavori, come attestato nella dichiarazione di conformità. Le richieste oltre termine vengono automaticamente rifiutate dal GSE.
Per importi inferiori a 15.000 euro, il pagamento viene normalmente erogato entro 60 giorni dall’accettazione della domanda. Se l’incentivo supera la soglia, la liquidazione avverrà tra 2 e 5 rate annuali, con il piano dettagliato indicato direttamente nel provvedimento GSE.
Cosa copre l’incentivo e come massimizzare il rimborso
Voci ammissibili: materiali, manodopera, valvole termostatiche, regolazione, tubazioni
L’incentivo non si limita al solo apparecchio: tra le voci rimborsabili rientrano tutte le spese documentate per materiali, componenti, manodopera, opere accessorie.
- Acquisto e trasporto della caldaia a condensazione conforme;
- Costi di installazione, allacciamenti, smontaggio e smaltimento del vecchio generatore;
- Acquisto di valvole termostatiche e sistemi di regolazione automatica;
- Nuove tubazioni e kit idraulici necessari per l’adeguamento dell’impianto.
Valorizzare ogni singola voce (senza forzature non documentabili) permette di incrementare il rimborso e rendere l’intervento più utile e completo. Il consiglio pratico: farsi dettagliare in fattura ogni intervento accessorio regolarmente eseguito e allegare sempre il bonifico “parlante” con causale corretta.
Esempi di accoppiamenti vantaggiosi (sistemi ibridi, PV+pompa di calore come indicato nel 3.0)
Il nuovo Conto Termico 3.0 valorizza interventi combinati: sono ammesse soluzioni ibride che uniscono la caldaia a condensazione con pompa di calore e/o impianto fotovoltaico con accumulo.
L’integrazione di generatore ibrido, magari già in catalogo GSE, e l’installazione simultanea di valvole intelligenti, portano a maggiorazioni dell’incentivo e tempi di ritorno decisamente ridotti. Particolare attenzione alla possibilità di integrare colonnine di ricarica elettrica per veicoli e domotica, soprattutto nei casi di interventi pubblici su scuole e ospedali.
Novità del Conto Termico 3.0 rilevanti per la sostituzione con caldaia a condensazione
Apertura a nuove categorie (CER, terzo settore), budget e funzionalità digitali PortalTermico
L’edizione 3.0 del conto termico caldaia si distingue per l’introduzione di nuove categorie ammesse, tra cui le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e il terzo settore: ciò significa maggiore pluralità, incentivi diffusi e possibilità di finanziare riqualificazioni anche in ambienti collettivi o associativi.
Da non sottovalutare il budget annuale di 900 milioni di euro (400 milioni per le Pubbliche Amministrazioni, 500 per privati e imprese), assegnato e controllato dal GSE. Le funzionalità del PortalTermico, aggiornate entro febbraio 2026, includono simulatore di incentivo, caricamento automatico dei documenti e avvisi digitali sulle scadenze: strumenti cruciali per evitare errori.
Vantaggi per PA e maggiorazioni per piccoli comuni, scuole, ospedali
Particolarmente vantaggiosa, per le Pubbliche Amministrazioni di piccoli comuni (meno di 15.000 abitanti), la maggiorazione fino a coprire l’intera spesa ammissibile al 100%, per programmi di rinnovo tecnologico su edifici pubblici, scuole e strutture sanitarie.
Tali soggetti accedono anche a modalità semplificate di presentazione domanda (eliminazione dei registri per impianti di grande taglia), semplificazioni contabili e priorità nell’erogazione sui fondi in capo al GSE.
FAQ
- Posso presentare domanda per una nuova installazione? No, il conto termico caldaia a condensazione è valido solo per la sostituzione di un generatore esistente e relativa rottamazione.
- Come dimostro i requisiti tecnici della caldaia? Bisogna presentare certificazione del produttore con rendimento ≥85%, classe NOx, e – se richiesto – classe ambientale 4 o 5 stelle secondo D.M. 186/2017.
- Quando si può iniziare a presentare domanda? Dopo l’entrata in vigore (prevista per il 25 dicembre 2025) e dopo l’aggiornamento del PortalTermico (GSE prevede completamento entro febbraio 2026).
- Serve il bonifico “parlante”? Sì, le somme devono essere pagate tramite bonifico bancario con causale indicata dal D.M. 16 febbraio 2016; altrimenti la pratica verrà respinta dal GSE.
- Come faccio il calcolo esatto del mio incentivo? È possibile utilizzare il simulatore digitale sul PortalTermico o consultare le Regole Applicative aggiornate del GSE.
Indicazioni operative finali
La sostituzione della vecchia caldaia con un sistema a condensazione efficiente – rispettando i requisiti e le nuove regole del Conto Termico 3.0 – può portare a un rimborso significativo, se seguiti con precisione i passaggi normativi e operativi. Se stai valutando un’alternativa alla caldaia a gas, può esserti utile confrontare i numeri con le stufe a pellet incentivate con il Conto Termico.
Chi intende procedere non sottovaluti: rispetto delle scadenze, attenzione ai documenti, scelta di prodotti conformi (meglio se in catalogo GSE), verifica della localizzazione dell’immobile, aggregazione di più interventi per ottenere il massimo rimborso. Si consiglia di verificare sempre sul PortalTermico la disponibilità budget, simulare l’incentivo e – ove necessario – rivolgersi a uno studio tecnico esperto per la predisposizione della pratica completa.
In questo articolo abbiamo visto nello specifico come sfruttare il Conto Termico in questo caso particolare.
Se vuoi una panoramica completa su tutti gli interventi ammessi, i requisiti generali e l’iter di richiesta, ti rimando alla guida principale: Conto Termico: cos’è, come funziona e come richiederlo.





