Quando si parla di incentivi per l’efficienza energetica, una delle domande più frequenti è: meglio il Conto Termico o le detrazioni fiscali? Entrambe le soluzioni rappresentano opportunità valide per risparmiare sui costi degli interventi edilizi, ma funzionano in modo diverso, hanno tempistiche e modalità di accesso distinte, e possono essere più o meno vantaggiose in base al tipo di intervento e al profilo del beneficiario.
Se vuoi capire prima in dettaglio come funziona il Conto Termico, ti rimando alla guida completa Conto Termico: cos’è, come funziona e come richiederlo.
In questa guida analizzeremo le principali differenze, i vantaggi specifici e i casi in cui conviene scegliere l’uno o l’altro. Il nostro obiettivo è aiutarti a capire quale incentivo è più adatto al tuo progetto, che tu sia un privato, un’impresa o un ente pubblico.
Cos’è il Conto Termico
Il Conto Termico è un incentivo statale gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), pensato per promuovere l’efficienza energetica e l’uso di fonti rinnovabili negli edifici. A differenza delle detrazioni fiscali, non si tratta di uno sconto in dichiarazione dei redditi, ma di un rimborso diretto in denaro, che arriva in tempi brevi sul conto corrente del beneficiario.
L’incentivo copre una parte della spesa sostenuta per determinati interventi di miglioramento energetico, come ad esempio:
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Installazione di pompe di calore
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Sostituzione di vecchi generatori con caldaie a biomassa o stufe a pellet
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Installazione di impianti solari termici
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Isolamento termico di strutture pubbliche (per la Pubblica Amministrazione)
Il vantaggio principale del Conto Termico è la rapidità del rimborso, che può arrivare anche entro 90 giorni dall’approvazione della richiesta, a seconda dell’importo.
Chi lo gestisce (GSE) e come viene erogato
Il Conto Termico è gestito dal GSE – Gestore dei Servizi Energetici, l’ente pubblico che si occupa della promozione e gestione degli incentivi legati alle energie rinnovabili in Italia. Il GSE valuta le richieste, approva i progetti ammissibili e provvede all’erogazione dei contributi economici previsti.
L’incentivo viene erogato direttamente sul conto corrente del beneficiario in tempi molto più rapidi rispetto alle classiche detrazioni fiscali. In genere:
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Se l’incentivo è inferiore a 5.000 €, il rimborso avviene in un’unica soluzione, entro circa 90 giorni dalla validazione della richiesta.
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Per importi superiori, l’erogazione avviene in rate annuali da 2 a 5 anni, a seconda della tipologia di intervento.
La domanda può essere presentata tramite portale online GSE, allegando tutta la documentazione richiesta. Esiste anche una modalità chiamata “accesso diretto”, per interventi già conclusi, e una chiamata “prenotazione”, per interventi non ancora realizzati (dedicata in particolare alla Pubblica Amministrazione).
Cosa si intende per detrazioni fiscali (Ecobonus, Bonus Casa, ecc.) – aggiornamento 2025
Le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica e gli interventi edilizi restano attive anche nel 2025, ma con alcune novità importanti introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, tra cui:
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Riduzione delle aliquote per alcuni bonus
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Eliminazione del Superbonus al 90%, sostituito da una formula più “sostenibile” fiscalmente
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Maggiore attenzione alla verifica della capienza IRPEF e all’effettiva possibilità di detrarre le spese
Le principali detrazioni attive nel 2025:
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🏡 Ecobonus 50%-65%
Resta disponibile per interventi di efficientamento energetico (sostituzione di infissi, caldaie a condensazione, pompe di calore, cappotto termico).
Si tratta di un’opportunità ancora molto vantaggiosa, soprattutto per chi vuole migliorare il comfort della propria abitazione riducendo consumi e sprechi. Per approfondire tutti i requisiti e capire come accedere a questo incentivo, puoi consultare questa guida dedicata all’utilizzo intelligente dell’Ecobonus. La detrazione resta fruibile in 10 rate annuali. -
🔧 Bonus Casa (ex ristrutturazioni edilizie) 50%
Valido per lavori di manutenzione straordinaria, impianti e piccole ristrutturazioni.
Anche questo in 10 quote annuali, con tetto di spesa massimo 96.000 €. -
🛋️ Bonus Mobili 2025
Confermato ma con tetto di spesa ridotto a 5.000 €, rispetto ai 10.000 € degli anni precedenti. Solo in abbinamento a un intervento di ristrutturazione. -
🚫 Superbonus
Non più attivo nella formula 110% o 90%: dal 1° gennaio 2025 resta solo per cantieri già avviati entro il 31 dicembre 2023 e per soggetti con determinati requisiti (es. reddito basso e abitazioni unifamiliari).
Modalità di fruizione:
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Detrazione IRPEF diretta in dichiarazione dei redditi (rate annuali)
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Sconto in fattura e cessione del credito: fortemente limitati nel 2025. Disponibili solo per specifiche categorie (es. IACP, Onlus, PA) e interventi su edifici condominiali.
Se stai pensando di scegliere il Conto Termico, può esserti utile sapere anche quanto costa la pratica Conto Termico e cosa include il servizio.
Come funzionano le detrazioni IRPEF
Le detrazioni fiscali IRPEF permettono di recuperare parte delle spese sostenute per determinati interventi edilizi, sottraendo una percentuale dell’importo direttamente dalle imposte sul reddito da versare allo Stato. Il recupero avviene in forma rateale, in genere su 10 anni.
Ecco come funziona il meccanismo nel 2025:
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🧾 Spesa agevolabile: devi sostenere un intervento previsto dalla normativa (es. riqualificazione energetica, ristrutturazione, ecc.)
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📄 Documentazione necessaria: bonifici parlanti, fatture, asseverazioni tecniche (per l’Ecobonus), e in alcuni casi comunicazione all’ENEA
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🧮 Detrazione in dichiarazione dei redditi: l’importo detraibile viene suddiviso in 10 quote annuali di pari importo, da indicare nel modello 730 o Redditi PF
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⚠️ Capienza IRPEF: puoi beneficiare delle detrazioni solo se hai abbastanza imposte da versare. In caso contrario, perdi la quota eccedente
Cessione del credito e sconto in fattura nel 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha fortemente limitato queste opzioni, che in passato hanno avuto largo utilizzo, specialmente con il Superbonus. Attualmente:
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Sono consentite solo in casi particolari, come:
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Interventi su edifici condominiali
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Lavori realizzati da IACP, Onlus o enti del terzo settore
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Alcuni casi specifici previsti da normative regionali o comunali
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Per la maggior parte dei privati e delle imprese, resta quindi valida solo la modalità classica: detrazione IRPEF in 10 anni.
Differenze principali tra Conto Termico e detrazioni fiscali
Sebbene Conto Termico e detrazioni fiscali abbiano un obiettivo comune — incentivare l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici — presentano differenze significative che possono influenzare la scelta dell’uno o dell’altro, a seconda della situazione del beneficiario e del tipo di intervento.
Vediamo i principali punti di confronto.
Tempi di recupero (rimborso veloce vs rate in dichiarazione)
Una delle differenze più evidenti è il tempo di ritorno economico:
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🟩 Conto Termico: eroga un rimborso diretto in tempi brevi (entro 90 giorni) se l’incentivo è inferiore a 5.000 €, oppure in rate da 2 a 5 anni per importi maggiori.
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🟨 Detrazioni fiscali: il recupero avviene tramite riduzione IRPEF in 10 rate annuali. Se non hai capienza IRPEF sufficiente, puoi perdere parte del beneficio.
👉 Quando è determinante: se hai bisogno di liquidità immediata, il Conto Termico è molto più rapido.
Limiti di spesa e percentuali di incentivo
Anche le percentuali di copertura e i tetti di spesa sono diversi:
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🟩 Conto Termico:
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Incentivi fino al 65% della spesa sostenuta
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Tetto massimo: € 5.000 per singoli interventi con erogazione unica
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Interventi specifici previsti (pompe di calore, solare termico, biomassa)
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🟨 Detrazioni fiscali:
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Aliquote variabili: 50% per ristrutturazioni, fino al 65% per l’Ecobonus
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Tetti di spesa più elevati (es. € 96.000 per Bonus Casa)
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Più ampia varietà di interventi ammessi
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👉 Quando è determinante: se devi fare lavori estesi o più costosi, le detrazioni permettono di recuperare cifre maggiori.
Chi può beneficiarne (privati, PA, imprese)
La platea dei beneficiari è diversa:
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🟩 Conto Termico: rivolto a:
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Privati cittadini
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Pubbliche Amministrazioni
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Imprese (in determinati casi e solo per interventi previsti)
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🟨 Detrazioni fiscali: accessibili a:
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Privati cittadini con capienza IRPEF
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Condomìni
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In parte, anche imprese e lavoratori autonomi
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👉 Quando è determinante: il Conto Termico è particolarmente utile per la Pubblica Amministrazione, mentre le detrazioni fiscali sono più flessibili per privati e condomìni.
Quando conviene il Conto Termico
Il Conto Termico rappresenta una scelta vantaggiosa in determinate situazioni, soprattutto quando si cercano tempi di rimborso rapidi, si interviene su impianti specifici, oppure si opera nel settore pubblico.
Ecco i casi tipici in cui conviene sceglierlo rispetto alle detrazioni fiscali:
Casi tipici (pompe di calore, stufe a pellet, solare termico, PA)
🔹 Installazione di pompe di calore
Sostituire una vecchia caldaia con una pompa di calore ad alta efficienza è uno degli interventi maggiormente incentivati. Il Conto Termico copre fino al 65% della spesa, e il rimborso può arrivare entro 2-3 mesi, se l’importo è inferiore a 5.000 €.
🔹 Stufe a pellet e caldaie a biomassa
In zone non metanizzate, la sostituzione di generatori tradizionali con apparecchi a biomassa è pienamente incentivata. Anche in questo caso, il Conto Termico offre tempi brevi e buone percentuali di rimborso, senza dipendere dalla capienza IRPEF.
🔹 Impianti solari termici
La realizzazione di impianti per la produzione di acqua calda sanitaria tramite solare termico rientra tra gli interventi ammessi. È ideale per chi vuole ridurre i consumi energetici con un investimento contenuto, rientrando dell’importo rapidamente.
🔹 Interventi della Pubblica Amministrazione
Il Conto Termico è l’incentivo principale per la PA. Scuole, ospedali, municipi e altri edifici pubblici possono beneficiare della prenotazione del contributo e ottenere incentivi anche per interventi su larga scala (es. cappotto termico, sostituzione impianti).
Quando convengono le detrazioni fiscali
Le detrazioni fiscali restano una soluzione molto vantaggiosa in tutti quei casi in cui si effettuano interventi più complessi o costosi, e si ha una buona capienza IRPEF per poter sfruttare appieno la detrazione in dichiarazione dei redditi.
Vediamo i casi in cui conviene puntare sulle detrazioni piuttosto che sul Conto Termico.
Casi tipici (ristrutturazioni più ampie, chi ha capienza IRPEF)
🔹 Ristrutturazioni edilizie complete
Quando si interviene con lavori più ampi, come rifacimenti di impianti, opere murarie, interventi combinati su infissi, coperture e impianti, il Bonus Casa al 50% consente di recuperare fino a 96.000 € di spesa per unità immobiliare. Il Conto Termico, invece, copre solo interventi specifici e con tetti di spesa più bassi.
🔹 Interventi energetici combinati
Se, ad esempio, si eseguono lavori di coibentazione (cappotto termico) assieme alla sostituzione di caldaia e infissi, è possibile accedere all’Ecobonus 65%, cumulando diverse spese. Questo rende le detrazioni più convenienti in termini di importo recuperabile.
🔹 Chi ha una buona capienza IRPEF
Le detrazioni fiscali sono ideali per chi ha un reddito stabile e medio-alto, in grado di assorbire ogni anno le quote di detrazione senza perderne una parte. In questi casi, anche la lunga durata del beneficio (10 anni) può essere vista come un vantaggio fiscale pianificabile nel tempo.
🔹 Bonus aggiuntivi
Nel contesto delle detrazioni, è possibile abbinare altri incentivi come il Bonus mobili o il Bonus verde, ampliando il beneficio complessivo a spese non coperte dal Conto Termico.
Esempi pratici a confronto
Analizziamo ora due casi reali per capire meglio le differenze tra Conto Termico e detrazioni fiscali in termini di tempi, importi e convenienza.
Esempio 1 – Pompa di calore
👤 Profilo del beneficiario:
Privato cittadino che sostituisce una vecchia caldaia a gasolio con una pompa di calore aria-acqua ad alta efficienza, in una casa unifamiliare.
💰 Spesa totale: 7.000 €
🔎 Opzione 1 – Conto Termico:
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Incentivo previsto: circa 2.800 €
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Tempi di rimborso: entro 90 giorni, in un’unica soluzione (importo < 5.000 €)
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Condizione: l’impianto deve essere già installato e funzionante al momento della richiesta
🧾 Opzione 2 – Ecobonus 65%:
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Detrazione IRPEF: 4.550 € (65% di 7.000 €)
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Modalità: 10 rate da 455 € all’anno
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Condizione: beneficiario deve avere sufficiente capienza IRPEF
✅ Confronto:
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Se si ha bisogno di liquidità immediata, il Conto Termico è preferibile
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Se si ha una buona capienza fiscale, le detrazioni consentono di recuperare di più, ma in 10 anni
Esempio 2 – Solare termico
👤 Profilo del beneficiario:
Famiglia che installa un impianto solare termico per acqua calda sanitaria da 4 mq.
💰 Spesa totale: 4.000 €
🔎 Opzione 1 – Conto Termico:
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Incentivo previsto: circa 1.600 €
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Tempi di rimborso: entro 90 giorni
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Modalità di accesso: tramite portale GSE
🧾 Opzione 2 – Ecobonus 65%:
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Detrazione IRPEF: 2.600 € (65% di 4.000 €)
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Modalità: 10 rate da 260 € all’anno
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Limite: necessaria capienza IRPEF
✅ Confronto:
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Il Conto Termico garantisce un rimborso rapido, ma di importo inferiore
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Le detrazioni offrono un beneficio economico maggiore, ma nel lungo periodo
Come scegliere l’incentivo giusto per il tuo intervento
Scegliere tra Conto Termico e detrazioni fiscali dipende da una serie di fattori che variano da persona a persona. Non esiste una soluzione “migliore in assoluto”, ma una più adatta alle tue esigenze specifiche.
Ecco i principali criteri da considerare:
🔎 1. Tempi di rimborso
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Hai bisogno di recuperare subito una parte della spesa?
👉 Il Conto Termico è la scelta migliore: rimborso entro 90 giorni. -
Puoi aspettare e pianificare nel lungo periodo?
👉 Le detrazioni fiscali ti offrono un ritorno più alto, ma diluito in 10 anni.
🔎 2. Tipologia di intervento
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Stai installando una pompa di calore, una stufa a pellet o un impianto solare termico?
👉 Entrambi i sistemi sono incentivabili, ma il Conto Termico è più diretto. -
Stai facendo una ristrutturazione completa o lavori combinati?
👉 Le detrazioni fiscali sono più flessibili e coprono una gamma più ampia di lavori.
🔎 3. Capienza IRPEF
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Hai un reddito sufficiente per assorbire le detrazioni nei prossimi anni?
👉 Sì → puoi sfruttare Ecobonus o Bonus Casa.
👉 No → meglio puntare sul Conto Termico, che non richiede capienza fiscale.
🔎 4. Soggetto beneficiario
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Sei un privato? → Puoi accedere a entrambe le opzioni, in base all’intervento.
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Sei una Pubblica Amministrazione? → Il Conto Termico è pensato su misura per te.
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Sei un’impresa? → Verifica caso per caso: le possibilità sono più limitate.
🧠 Suggerimento finale
In alcuni casi, non è necessario scegliere per forza tra i due strumenti: per alcuni interventi, soprattutto nei condomìni o in presenza di più fasi di lavoro, è possibile combinare gli incentivi (compatibilità da valutare con un tecnico o un CAF).
Tabella comparativa: Conto Termico vs Detrazioni Fiscali (2025)
| Caratteristica | Conto Termico | Detrazioni Fiscali (Ecobonus, Bonus Casa) |
|---|---|---|
| Tipologia di incentivo | Rimborso diretto sul conto | Detrazione IRPEF in 10 anni |
| Tempi di rimborso | Rapidi (entro 90 giorni) | Lungo periodo (10 anni) |
| Importo massimo rimborsabile | Dipende dall’intervento (fino a 65%) | Fino a 65% con tetti di spesa più alti |
| Soggetti beneficiari | Privati, PA, imprese (limitato) | Privati, condomìni, imprese, autonomi |
| Modalità di richiesta | Portale GSE | Tramite dichiarazione dei redditi |
| Capienza IRPEF necessaria | ❌ No | ✅ Sì |
| Interventi tipici | Pompe di calore, biomassa, solare termico | Ristrutturazioni, isolamento, infissi, impianti |
| Cumulabilità | Non cumulabile con detrazioni | Non cumulabile con Conto Termico |
| Gestore | GSE | Agenzia delle Entrate / ENEA |
Domande frequenti su Conto Termico e detrazioni fiscali
❓1. Posso richiedere sia il Conto Termico che le detrazioni fiscali per lo stesso intervento?
No, i due incentivi non sono cumulabili per lo stesso intervento. Devi scegliere uno dei due, in base ai requisiti e alla tua situazione fiscale. Tuttavia, per interventi diversi nello stesso progetto, potrebbe essere possibile combinare i due meccanismi (con attenzione alla normativa vigente).
❓2. È necessario fare la comunicazione all’ENEA anche per il Conto Termico?
No. La comunicazione all’ENEA è richiesta solo per le detrazioni fiscali, mentre per il Conto Termico tutta la procedura si svolge tramite il portale GSE, che richiede la documentazione tecnica e amministrativa.
❓3. Il Conto Termico è disponibile anche per i condomìni?
Sì, ma solo per le parti comuni degli edifici e solo per alcuni interventi ammessi. In molti casi, per i condomìni risulta più conveniente accedere alle detrazioni fiscali (es. Ecobonus 65% o Bonus Casa 50%).
❓4. Cosa succede se non ho capienza IRPEF per le detrazioni?
In quel caso, non riesci a recuperare l’intera detrazione e perdi la parte non utilizzata. Per chi ha redditi bassi o saltuari, il Conto Termico è spesso la scelta migliore, proprio perché si tratta di un rimborso diretto.
❓5. Devo aspettare la fine dei lavori per richiedere il Conto Termico?
Sì, se accedi con “accesso diretto”, devi presentare la domanda dopo la fine dei lavori. Tuttavia, le Pubbliche Amministrazioni possono accedere anche tramite prenotazione dell’incentivo, prima dell’avvio degli interventi.
❓6. Esistono limiti di spesa per il Conto Termico?
Sì. Ogni intervento ha un massimale di incentivo definito in base alla tecnologia utilizzata, alla zona climatica e ad altri fattori. Inoltre, i rimborsi fino a 5.000 € vengono erogati in un’unica soluzione, oltre tale soglia in rate annuali.
❓7. Come posso sapere quale incentivo mi conviene di più?
La cosa migliore è valutare caso per caso, considerando:
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Tipo di intervento
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Reddito disponibile e capienza IRPEF
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Bisogno di liquidità
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Beneficiario (privato, PA, impresa)
Un consulente energetico o un tecnico abilitato può aiutarti a simulare i due scenari e scegliere la soluzione più adatta.
Cosa aspettarsi in futuro: evoluzioni normative possibili
Il panorama degli incentivi per l’efficienza energetica è in continua evoluzione, e anche il 2025 potrebbe rappresentare solo una fase di transizione verso un nuovo modello di incentivazione più sostenibile e mirato.
Secondo le linee guida del Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) e le direttive europee sulla decarbonizzazione degli edifici, nei prossimi anni potremmo assistere a:
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🔄 Una semplificazione ulteriore degli incentivi, con la possibile fusione tra bonus edilizi e strumenti più digitali e accessibili
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♻️ Maggiore focalizzazione su interventi che portano realmente a una riduzione delle emissioni, con criteri di efficienza energetica misurabili
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💡 Incentivi basati su performance reali, non solo su spese sostenute: si parla sempre più di “bonus a risultato”
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🏢 Incentivi dedicati ai condomìni e al social housing, per promuovere interventi collettivi
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📉 Probabile riduzione delle aliquote fiscali per le detrazioni standard, e graduale trasformazione in crediti d’imposta automatici
In sintesi, chi intende ristrutturare o efficientare un edificio nei prossimi anni dovrà muoversi con attenzione, informandosi sempre sulle ultime normative e agendo rapidamente quando si presentano occasioni favorevoli.





