Detrazione fiscale 65 per cento

L’Ecobonus in vigore dal 2019 consente di poter ottenere una detrazione IRPEF o IRES, per coprire le spese per il risparmio energetico, nella forma di interventi di riqualificazione energetica effettuati. Le agevolazioni fiscali previste possono avere percentuali diverse, 50%, 65% o 110% sempre in base alle diverse spese di riqualificazione effettuate, ma questi stessi interventi, se effettuati insieme agli interventi che sono definiti trainanti come indicato nel Decreto rilancio (legge dal 17 luglio e in vigore dallo scorso maggio, DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34), offrono anche la possibilità di accedere anche al Superbonus 110%.

In particolare, l’Ecobonus 110% consiste nell’agevolazione fiscale per le spese sostenute per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica, inclusi anche l’installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture necessarie per la ricarica di veicoli elettrici per gli edifici o ristrutturazioni edilizie.

Scopriamo invece nel dettaglio le spese previste secondo la legge detrazione fiscale 65 per cento che viene concessa nel modello 730 sugli interventi mirati alla riqualifica energetica degli edifici e che è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024.

Come funziona il bonus riqualificazione energetica? Chi può accedere all’ecobonus e come funziona la pratica, quali sono gli interventi detraibili? Scopriamolo nei paragrafi successivi.


INDICE DI NAVIGAZIONE

1. Detrazione fiscale 65 per cento, che cosa è?
2. Interventi coperti dall’ecobonus 65%: quali sono?
3. I beneficiari che usufruiscono delle detrazioni fiscali 65 per cento
4. Documentazione da conservare nel caso di interventi di risparmio energetico


 

Detrazione fiscale 65 per cento, che cosa è?

La detrazione 65 per cento consiste in una detrazione IRPEF o IRES, (IRPEF è l’imposta sul reddito delle persone fisiche, IRES è l’imposta sul reddito delle società) per coprire le spese per il risparmio energetico, nella forma di interventi di riqualificazione energetica effettuati: rientra nell’ecobonus che consente un recupero fiscale in base alle diverse aliquote che possono anche essere convertibili in credito d’imposta cedibile. In che cosa si differenziano le diverse agevolazioni?

Nel dettaglio, la detrazione fiscale 65 per cento è un’agevolazione che prevede una detrazione delle spese che sono state sostenute e che vengono ripartire in rate annuali di pari importo, ma entro un limite previsto massimo di detrazione che varia in base agli interventi previsti. Resta sempre il limite nell’imposta annua che deriva dalla dichiarazione dei redditi.

La somma che eventualmente accede non può essere chiesta a rimborso: parliamo di detrazioni Irpef 65 e Ires che vengono concesse per gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. Lo Stato infatti promuove la riduzione delle emissioni inquinanti grazie a una gestione migliore dell’energia e una riduzione degli sprechi termici.

L’agevolazione fiscale viene pertanto concessa per diverse tipologie di lavori effettuati dal contribuente stesso per la riqualificazione energetica degli edifici (tramite lavori di ristrutturazione) ragion per cui non può essere richiesta e applicata per gli immobili di nuova costruzione.

Interventi coperti dall’ecobonus 65%: quali sono?

Ci sono una serie di precisi interventi che rientrano nell’ecobonus 65% e che in particolare devono avere come obiettivo il miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile per contribuire alla riduzione degli sprechi termici. Naturalmente la detrazione al 65% non può essere utilizzata su nuovi edifici dato che l’obiettivo dell’Art. 119 decreto rilancio è quello di riqualificare edifici datati che abbiano la tendenza a sprecare energia. Ogni tipo di intervento prevede poi degli importi che la detrazione può raggiungere in base alla spesa che è stata sostenuta.

Rientrano fra gli interventi coperti dall’ecobonus 65%:

  • Gli interventi di riqualificazione globale dell’edificio, in particolare la coibentazione degli involucri come le pareti, le finestre (con sostituzione degli infissi con modelli che possano aumentare l’efficientamento energetico della casa), tetti o pavimenti per l’aumento dell’isolamento termico volto al risparmio energetico
  • La sostituzione dei vecchi impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione di classe A oppure superiore ad aria o ad acqua con la presenza di valvole termostatiche per ottimizzare il riscaldamento domestico (non sono previste invece coperture per la manutenzione caldaia)
  • La sostituzione caldaia come impianto di climatizzazione invernale con impianti che siano dotati di pompe di calore ad alta efficienza oppure di impianti geotermici a bassa entalpia
  • La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con un sistema ibrido, composto cioè da pompe di pompe di calore e caldaia a condensazione realizzato appositamente per poter funzionare in modo congiunto
  • La sostituzione l’installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia pulita con autoconsumo
  • La sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria con lo sfruttamento di risorse energetiche naturali, aria, acqua o geotermico
  • L’acquisto e la posa di pannelli solari
  • L’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi di automazione e controllo a distanza (BACS) degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda, di climatizzazione e di produzione di acqua calda all’interno delle unità abitative.

I beneficiari che usufruiscono delle detrazioni fiscali 65 per cento

Ma chi può usufruire della detrazione del 65%? Come indicato dall’Agenzia delle Entrate, possono beneficiare delle agevolazioni previste per l’Ecobonus 65, tutte le persone fisiche, vale a dire i proprietari, gli inquilini, i comodatari e i titolari di un diritto reale sull’immobile, condomini (se l’intervento viene eseguito su parti comuni dell’edificio), ma anche professionisti ed enti di professionisti, enti pubblici e privati non commerciali, titolari di reddito d’impresa.

La legge per la detrazione efficienza energetica prevede sempre l’intervento di un tecnico che confermi il rispetto dei parametri richiesti per i requisiti di efficienza energetica come previsto dall’Ecobonus e grazie al rilascio di una apposita certificazione.

Il pagamento effettuato dovrà essere naturalmente tracciabile: i contribuenti non titolari di reddito d’impresa potranno pagare con bonifico bancario o bonifico parlante (con tutti i dati richiesti dalla legge), i contribuenti titolari di reddito d’impresa non sono invece vincolati al bonifico.

Entro 90 giorni dalla fine dei lavori sarà necessario trasmettere telematicamente all’Enea tutte le informazioni dell’APE e degli interventi effettuati. Il recupero 65 risparmio energetico Enea prevede un rimborso in 10 anni attraverso 10 aliquote annuali di pari importo, ma in alternativa è anche possibile richiedere la conversione della detrazione fiscale come sconto in fattura (con risparmio immediato della spesa) o cessione del credito a intermediari finanziari oppure alle banche.

Ricordate inoltre che la detrazione fiscale 65 per cento è incompatibile con il bonus mobili, una detrazione fiscale dal valore del 50%per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici nuovi.

Documentazione da conservare nel caso di interventi di risparmio energetico

Una volta presentata la richiesta è sempre necessario custodire la documentazione relativa alla pratica detrazione 65%, vale a dire l’attestazione, la scheda informativa, la ricevuta di trasmissione all’Enea, fatture e bonifici: si tratta della documentazione da conservare in caso di controllo dell’amministrazione finanziaria e che potrà essere esibita al CAF nel momento dichiarazione dei redditi.